L'OTTAVA LAMPADA

Dall’Abbandono alla Rinascita: Il processo creativo dietro le mie opere


Il libro “Le Sette Lampade dell’Architettura” scritto nel 1849 dal filosofo John Ruskin, è la fonte ispiratrice del progetto Ottava Lampada, ed è come, se idealmente, volessi proseguirne il racconto nel mio contemporaneo. Questo corposo progetto iniziato nel 2021 è aperto e vuole restare nel solco tracciato dal testo di Ruskin dando, ad ogni serie/capitolo dell’ ideale libro che stò riscrivendo per immagini, l’ònere di evidenziare le infinite potenzialità delle “cose” abbandonate restituendo ogni volta un habitat di memorie e di stimoli alla consapevolezza del recupero, descritti con tecniche di fruizione sempre nuove.


L’arte nasce spesso dal contrasto, e nel mio lavoro esploro questa tensione tra abbandono e rinascita, catturando l’essenza di ruderi dimenticati e oggetti gettati,  per trasformarli in nuove forme di espressione visiva. Il mio processo creativo inizia con la fotografia di edifici, luoghi, lasciti  abbandonati, testimonianze silenziose del passato che porto alla luce attraverso il mio obiettivo. Queste immagini rappresentano la base su cui costruisco un nuovo racconto, dove ogni scatto diventa un punto di partenza per un percorso di trasformazione artistica.

Primo capitolo 
LAMPADA DELLA PERMANENZA

Quinto capitolo
LAMPADA
DEL LASCITO

Secondo capitolo 
LAMPADA DELLA REMINISCENZA

Terzo capitolo
LAMPADA DELLA SOSTENIBILITA'

Quarto capitolo
LAMPADA
DELLA RISORSA

Artificial Intelligence Generativa AI 

L’intelligenza artificiale gioca un ruolo cruciale in questo processo, permettendomi di esplorare dimensioni visive altrimenti inaccessibili. Utilizzo AI generativa per estrapolare nuove forme e suggestioni dalle mie fotografie, rielaborando l’immagine originale in modi che riflettono un dialogo tra tecnologia e creatività. L’AI mi offre la possibilità di scoprire nuove prospettive e di spingere i confini della mia immaginazione, generando pattern e texture che arricchiscono la composizione visiva delle mie opere. 



La goffratura

Tuttavia, ciò che rende il mio lavoro veramente unico è l’integrazione del disegno manuale in questo processo tecnologico. Il disegno manuale aggiunge un elemento di autenticità e personalità alle creazioni digitali, infondendo in ogni opera il mio tocco individuale. Attraverso questa tecnica, recupero l’anima di ciò che è stato dimenticato, restituendo ai ruderi un nuovo significato. Le linee e le forme che traccio a mano interagiscono con le suggestioni create dall’AI, creando un equilibrio tra umano e virtuale.



Il messaggio

Il mio messaggio artistico si fonda su questa sinergia tra tradizione e innovazione, dove la rinascita avviene attraverso l’armonia di tecniche diverse. Il disegno manuale non è solo un’aggiunta estetica, ma un mezzo per ristabilire un legame profondo con il passato, mentre l’AI rappresenta lo sguardo verso il futuro. Insieme, questi elementi raccontano storie di resilienza e trasformazione, rendendo ogni mia opera non solo un pezzo d’arte, ma un viaggio emotivo che collega ciò che è stato abbandonato con ciò che è possibile. 



Ogni opera che realizzo è quindi il risultato di un processo complesso e stratificato, dove il recupero diventa rinascita. Attraverso l’uso combinato di fotografia, intelligenza artificiale e disegno manuale, riesco a creare un corpo di lavoro che non solo celebra la bellezza nascosta nei ruderi abbandonati e degli oggetti gettati, ma che anche afferma l’importanza di guardare oltre l’apparenza, trovando nuova vita in ciò che sembrava perso per sempre.