mi espongo, non mi metto in esposizione. sono trasparente, come il cellophane che mi abbraccia. credo nei miei sogni, sono la gruccia che mi sostiene.
Il corpo riesce da solo a suggerire il valore del soggetto a prescindere da ciò che indossa?
Il “ mordi e fuggi” e “guardare e non pensare ” sono frasi che ben si addicono alla superficialità contemporanea. Il sapere è spesso assai fugace e approssimativo, dedotto da fonti inattendibili che dichiarano verità fasulle. Le donne, in particolare, sono prigioniere di una dimensione ready to wear, confezionate in un cellophane e messe sullo scaffale dei desideri di consumo, ancora oggi nonostante tutti gli sforzi fatti fin qui da tutte noi. Ho sovrapposto la corsetteria e gli abiti da cerimonia del mio guardaroba, fotografandoli precedentemente in controluce e poi ho imbustato me stessa contutte le mie vanità. Mi oppongo alla superficialità, alla mercificazione del femminile. L’immagine dell’indumento e il disegno eseguito manualmente a china nera, vogliono essere dunque invenzione e forma immaginaria, volume amplificato di un valore che abbellisce e che non falsifica la realtà.
Inkjet print cm 100 x cm 70 su carta da calco trasparente + disegno manuale a china nera, busta di cellophane, struttura in metallo. Serie di 9 + 1 prova d'artista/PDA (+ le copie espositive)